lunedì 31 gennaio 2011

Sono donna e dico basta

In questi giorni Repubblica ha lanciato l'ennesima campagna dell'indignazione, questa volta contro la mercificazione della showgirl messa in atto nell'era del bunga bunga. Negli stessi giorni su Facebook si è diffuso l'invito a cambiare la propria immagine di profilo per riscoprire le grandi donne del passato (per la cronaca, io ho scelto Anais Nin) e permettere a quelle del presente di avere modelli diversi di identificazione e non inibire lo sviluppo di quelle del futuro.

Premesso ciò, nel mio riflettere sulla vicenda ho anche io alcuni basta! da dire.

Basta dover accendere la tv e comprare il giornale per sentire sempre e solo parlare di Berlusconi. Un uomo che non avrebbe dovuto neppure entrare in Parlamento (figuriamoci governare il Paese), visti i processi che ha in corso: di fronte all'essere stato membro della P2, aver avuto legami con la mafia (dallo stalliere in su) ed essere accusato come uno dei mandanti della morte di Borsellino, trovo un po' triste che si urli alle Dimissioni! solo per l'essersi portato a letto fior fior di soubrette.

Basta gridare all'Orco solo perché è andato a letto con prostitute minorenni. Minorenni sì, ma perfettamente consapevoli di ciò che stavano facendo. Quest'uomo non è un orco: è solo un povero vecchio che nella vita ha accumulato soldi e potere ma non gli è bastato per essere meno solo. E' un uomo solo e infelice, e prima che scandalizzarmi mi fa una gran pena.

Basta elogi della stupidità in tv, dove i talk show di politica non sono poi così diversi dai concorrenti del Grande Fratello che si scannano a vicenda. La prima serata offre quasi ogni giorno ottimi telefilm americani e per tutto il resto ci sono i libri e YouTube, perché consumare a vuoto i tasti sbagliati del telecomando?

Basta ridurre tutto alla politica. Ha ragione Emma Bonino quando dice che in Italia non c'è democrazia ma partitocrazia, ci sono questioni di fronte alle quali non dovrebbe esserci battaglia politica che tenga. I giornali dovrebbero parlare meno di Arcore, Montecarlo e Lingotto, e di più di libertà di scelta.

La scelta su chi amare, su essere o non essere madre, su come morire. La scelta di fare il percorso di studio e lavoro che più piace e non abbassarsi a quello che offre il mercato. La scelta di quali amici frequentare, se avere o meno una fede religiosa. La scelta di portare o meno un velo sulla testa. La scelta di quale giornale leggere, di essere o meno iscritti ai social network. La scelta di cosa indossare. La scelta di come vivere.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Concordo pienamente con te. Sono studentessa di scienze politiche, ed ho iniziato questa università con una precisa idea. Volevo capire cosa significasse per me il concetto di politica, e quali fossero le implicazioni che questa poteva avere nella mia vita.
ma subito sono stata messa di fronte alla letteratura sociologico-politica, alle considerazioni sul potere, al significato di relazioni internazionali, alle dinamiche di "ricerca dell'interesse nazionale (che molto spesso diventa interesse di un singolo appartenente ad una nazione..).
ed ho iniziato a credere che un governo giusto e guidato dalla volontà di fare scelte votate all'interesse nazionale fosse impossibile. Ho iniziato a guardare con ripugnanza a talk show televisivi dove l'unico argomento diventa il premier. Non si guarda a chi per pagarsi l'università deve fare uno, se non due lavori magari in nero, oppure a chi deve fuggire da uno stato che non riesce nemmeno a garantire un lavoro ai propri cittadini. No. il motivo di interesse, ciò che davvero attira come una calamita l'interesse degli ascoltatori sono le abitudini sessuali del tale personaggio politico, o le varie interviste a più o meno sconosciute aspiranti star televisive.
probabilmente abbiamo solamente ciò che ci meritiamo: organi informativi così parziali, sia negli schieramenti politici, piuttosto che nella scelta delle notizie da trasmettere, sono più che altro legati a ciò che la maggioranza degli italiani vuole.
a questo punto va bene tutto, e non va bene nulla: quindi mi ritrovo a preferire il silenzio al suono del telegiornale, informazioni più difficili da raggiungere (come quelle della rete) ma più vere rispetto a quelle che anche molti giornali propongono..
Posso dirti di amare l'Italia come paese, come luogo in cui sono le mie radici, come "casa". ma questo non ha nulla a che fare con la politica, anzi!

Unknown ha detto...

Grazie davvero per la tua lucida testimonianza!

Antonella ha detto...

Anche io sono d'accordo con te e condivido in tutto ciò che scrive la fenice.
Come donna dico BASTA!
Dico Basta alle continue rappresentazioni grottesche, volgari ed estremamente umilianti delle donne in tv. Dico Basta a tutti quei programmi tv che mettono in ridicolo le donne e soprattutto dico BASTA a quelle donne che si mettono in ridicolo da sole.
Diciamo che la palma d'oro su questo argomento spetti di diritto a Lorella Zanardo che proprio domani presenterà il suo libro ed il suo video-documentario “ Il corpo delle donne ”
La Zanardo ha studiato per molto tempo la presenza ornamentale se non addirittura degradante delle donne nei programmi televisivi pubblicando un documentario che per l'ennesima volta consiglio vivamente di guardare a questo link http://www.ilcorpodelledonne.net/?page_id=89

25 minuti che meritano davvero..
Il documentario non ha bisogno di ulteriori commenti..
Donne! Poi non ci lamentiamo se qualcuno continua a pensare che Bellezza moltiplicata per cervello e' uguale ad una costante, Se Siamo noi stesse che glielo lasciamo pensare…

Unknown ha detto...

Grazie Toni, anche io ho apprezzato tantissimo il documentario della Zanardo, è uno specchio molto vero (purtroppo) della società in cui viviamo..