domenica 12 febbraio 2012

Officina letteraria #2 e raccontino

- Sssh! Sono alla scena dell'audizione!-
- Per favore, guarda che facciamo tardi...-
- Dai, dieci minuti ed è finito!-
Lucia sbuffa, cammina spedita verso il mobile e dà una ditata al televisore. La stanza diventa tutta buia.
- Cristo, ti costava così tanto lasciarmelo finire?-
- Ma se lo sai a memoria! Ora il tipo chiede a Billy cosa prova quando balla, lui risponde che è elettricità e alla fine vissero tutti felici e contenti.-
- Stronza.- Chiara pesta i piedi a terra in cerca delle ciabatte. - Almeno puoi accendere una cazzo di luce?-
-Se moderi il linguaggio magari sì. Sbrigati, che Marco è già in macchina.-
Lucia accende la luce. Chiara è ancora in mutande, mezza sdraiata sul divano. Lucia evita di farle la solita predica, non servirebbe a niente. “Se non impari le buone maniere le famiglie continueranno a rimandarti indietro”, diceva sempre Suor Paola. Infatti la rimandavano sempre indietro, e Chiara tornava a rannicchiarsi sotto il suo lenzuolo quando fuori tuonava o sognava i mostri.
- Dove caz... dov'è l'altra ciabatta?-
-Che ti importa della ciabatta? Vai a metterti le scarpe, è tardi.-
Fa sempre così. Prima insiste per venire, poi non è mai pronta. Alla fine però viene sempre. Sta seduta tutto il tempo, non canta e non fa la Comunione. Si emoziona solo quando sull'altare ci sono i fiori di Marco. Allora si alza in piedi e va ad annusarli uno a uno prima che il prete la mandi via.
- Oggi devo entrare prima.-
- Come mai?-
- La ragazza nuova mi ha chiesto un cambio, ha non so che pranzo con la famiglia e non riesce ad aprire per il primo spettacolo. Così vado io e lei mi fa il turno di stasera.-
- Allora torni per cena?-
- Sì.-
- Vuoi che ti lascio qualcosa di pronto? Io devo essere in trattoria alle sei.-
- Va bene. Ma non la parmigiana come l'ultima volta, non la sopporto.-
Chiara ha trovato l'altra ciabatta. I vestiti erano già appallottolati sul divano, in un attimo è pronta. Si sbroglia i capelli con le dita e scuote la testa.
- Sono pronta. Dai che facciamo tardi.-
Tiene le scarpe in mano, anche questa volta finirà di vestirsi in macchina. Chiara è fatta così.

(qui le puntate precedenti di Officina letteraria...)

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