martedì 8 novembre 2011
Intervista al blogger: Filippo Giampapa
1- Quando e perché hai scelto di aprire il tuo blog?
Il blog attuale è solo l’ultimo di una lunga serie, ma ho aperto il primo agli inizi del 2006. Sono passati quasi sei anni e non me ne sono quasi accorto. All’inizio non credo di avere avuto uno scopo ben preciso, credo fosse più una moda e una mania al tempo. Poi è quasi diventata una necessità. All’inizio scrivevo riguardo cose che più o meno interessavo tutti, ma che non mi riguardavano direttamente. Poi ho cominciato ad avvicinarmi a una scrittura più personale, pi introspettiva, più distaccata dal reale. E così ho cominciato a scrivere poesie, le più disparate. Ora con il mio blog siamo due esseri inseparabili, io scrivo e lui raccoglie quello che dico.
2- Come mai hai scelto questo titolo?
Il titolo di questo ultimo pargolo è essenzialmente formale “Il blog di Filippo Giampapa” non comunica molto. Di certo, il sottotesto, è più efficace: “Eccitanti Conflitti Confusi”, tra l’altro il nome dell’ultimo blog, prima ospitato su blogspot. Essenzialmente queste ultime parole rappresentano il titolo di una canzone di Mina, artista a cui sono fatalmente legato. Essenzialmente racchiude in sé quasi tutta la mia filosofia di vita. Non starò qui a dire che sono la solita anima in pena incompresa e alla ricerca della stabilità. Ma dirò, anzi, che a me la stabilità non piace, non quella d’animo quanto meno. “In cerca di eccitanti conflitti un po’ confusi” canta Mina con la sua splendida voce nella sua splendida canzone. Ed ecco come mi sento: un giovane cercatore in cerca di dibattiti, conflitti, escursioni eccitanti e poco chiare.
3- In due parole, di cosa parla il blog?
Parla d’Amore. Disperato, dimenticato, impossibile, raggiunto, abbandonato, offeso e maltrattato, annunciato, cercato, trovato e desiderato. Sono un po’ più di due parole, ma dicono tantissimo.
4- C'è un post che ritieni particolarmente rappresentativo e vorresti condividere con noi?
Assolutamente sì! C’è un post a cui sono particolarmente affezionato. Ecco il link:
http://filippodgiampapa.wordpress.com/2011/03/06/se-mi-manchi/
5- Qual è la più grande soddisfazione che hai ottenuto da quando hai aperto il blog?
La più grande è stata di certo conoscere tante bellissime persone! Tutte deliziose. E poi ricevere visite al blog, sentire commentare le mie poesie, al di là dei commenti del tipo “è bellissima” o “ è bruttissima”, mi riferisco ai commenti che indagano, che scaglionano il testo, che affrontano le sensazioni e le paure. Sono soddisfatto quando chi mi legge prova le stesse cose che ho provato io e cerca di descriverlo. Queste sono soddisfazioni!
6- Quali sono i 5 blog che non possono mancare nel tuo blogroll?
Assolutamente:
Il mondo dall’alto di un tacco dieci di Elisabetta
Se Fotografando di Laura
Razzi Umani di Daniela
L’Odorosa Pantera di Giulia e
Donne, Amore e altri guai di Cosmo Girl
E naturalmente tutti gli altri blog di tanti altri amici conosciuti sempre attraverso il mio blog.
7- Social network: a quali sei iscritto? Li vivi come una proiezione della tua identità di blogger o come qualcosa di distinto?
Sono iscritto a Facebook, Twitter, Google+ e Msn. Li tratto in maniera molto privata, mi aiuta a mantenere i contatti con gli amici che frequento dal vivo e coi familiari. Un utilizzo quasi distaccato, preferisco non pubblicare troppe informazioni personeli sul web.
8- Sogni di trasformare la tua passione in un lavoro? In caso affermativo, secondo te è realmente possibile oggi vivere di scrittura?
Scrivere è sempre stato un sogno, forse potrà realizzarsi, ma dovranno passare degli anni ancora. Oggi non è quasi più possibile a mio parere vivere di scrittura. Nella società di oggi la scrittura vende poco e quindi risulta poco appetibile per gli editori scommettere sui nuovi scrittori. Per di più, per quanto riguarda il mio campo è ancora peggio. Se è già difficile pubblicare romanzi in prosa, pubblicare poesie è quasi impossibile.
9- Hai spiegato all'inizio perché hai iniziato. Ora ti chiedo: perché stai continuando?
Continuo a scrivere perché è ormai diventato un bisogno. Scrivo quando ho bisogno di svuotarmi da emozioni che mi sovraccaricano, quando ho necessità di espandere oltre me le sensazioni che provo, quando sento di non potere più contenere materia che altrimenti andrebbe persa, dissipata da sentimenti come tristezza, gioia, felicità, euforia e noia. Quindi scrivere risulta per me ancora il metodo più efficace per esprimersi, per condividere, per rendere immortale.
10- In definitiva, cosa significa per te essere blogger?
Essere blogger per me ha solo connotati puramente formali. Non mi definirei un blogger, sono più un utilizzatore comodo della rete che ha trovato congeniale il sistema blogging per condividere le sue idee e i suoi scritti. Per me la piattaforma è la cartella dei miei pensieri. E’ quello che contiene che fa di me ciò che sono,.
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1 commento:
Filippo è un Grande e questa intervista ne è l'ennesima prova.
Le sue poesie sono uno spettacolo, profonde, anche un po' "conflittuali", come indirettamente dice lui.
Ed è vero: certe volte, leggendole, si finisce con il rimanere senza parole e l'unico commento che puoi scrivere è legato alla classica, forse un po' banale- ma certo non scontata- espressione "è bellissima!".
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