sabato 29 ottobre 2011

aNobii, Goodreads e case editrici: l'opinione di Marco Valerio Edizioni


1) Anobii o Goodreads? O tutti e due?
Entrambi. Dove ci sono i nostri lettori ci siamo anche noi, senza preferenze. Con qualche fatica maggiore per quanto riguarda aNobii, poiché talvolta lo staff di questo sito pare convinto di conoscere la catalogazione, i titoli e gli isbn dei nostri libri meglio di noi e risponde magari piccato alla segnalazione di errori. Un po' di concorrenza non fa male e aiuta entrambi a migliorare.


Il discorso della presenza sui social network andrebbe tuttavia affrontato più in generale. La presenza delle nuove piattaforme di social network ha imposto di fatto alle aziende, a tutte le aziende, una presenza, talvolta anche faticosa in termini di impegno umano e costi, nel nome della partecipazione e del coinvolgimento degli utenti o dei clienti.

In realtà, molto spesso, queste presenze si rivelano estremamente fallaci, quand'anche pateticamente controproducenti. È chiaro che, se un produttore di musica potrà trovare n MySpace un pubblico attento, così non è per una casa editrice di saggistica specializzata. Facebook può rivelarsi importante ma molto difficile da gestire: ne sia prova che il nostro profilo è seguitissimo, con centinaia di richieste di amicizia in lista d'attesa che non possiamo soddisfare, avendo superato la fatidica soglia dei 5 mila contatti, mentre la corrispondente pagina non raccoglie gli stessi consensi, pur essendo perfettamente sincronizzata.

La presenza sui social network è praticamente una necessità, per ragioni di brand, della quale peraltro le aziende farebbero anche volentieri a meno, poiché i vantaggi spesso non sono commisurati allo sforzo. Diverso potrebbe, ma ci limitiamo a dire potrebbe, essere l'approccio con le community specializzate di lettori. Anche in questo caso, tuttavia, il processo non è ancora compiuto. È chiaro che se una casa editrice non ha una propria presenza autonoma sul web, o perlomeno non ha un blog attivo e seguito, aNobii e Goodreads sono una grande opportunità.

Nel nostro caso, avendo un sito partecipativo, che riassume la funzione di vetrina e di blog, la presenza su aNobii e Goodreads non è francamente strategica e rappresenta appena l'un per cento del flusso di contatto con i nostri lettori. Ci auguriamo che possa crescere.


2) Perché è importante per una casa editrice usare aNobii e Goodreads?
Importante al momento non lo è. Come abbiamo scritto sopra, le due piattaforme non superano insieme l'uno per cento del flusso di contatti con i nostri lettori, che ci seguono attivamente tramite altri canali web. Sicuramente, per ragioni di brand, una media casa editrice non può esimersi da una presenza.

3) Quanto aNobii e Goodreads sono utili nell'attività promozionale di una casa editrice?
Al momento ancora poco.

4) Come una casa editrice dovrebbe usare Anobii e Goodreads?
Attendiamo che siano aNobii e Goodreads a trovare e proporre spunti che rendano più appetibile uno sforzo che vada oltre la mera presenza istituzionale.


(contributo di Norma Casano - Marco Valerio Edizioni)

1 commento:

cooksappe ha detto...

interessante! ^^