L'intervista a Butterfly Edizioni pubblicata alcuni giorni fa ha avuto molto successo, e in particolare la mia collega & amica Francesca ha rivolto alcune domande all'editore:
- Esiste un limite di età per lavorare nel settore editoriale?
- Come hai fatto a proporti come lettrice per le case editrici? io ho provato a cercare un po' in rete perchè mi piacerebbe molto farlo, ma non ho trovato nessuna notizia interessante.
- Oltre all'esperienza sul campo [tanta e tanta esperienza], una volta uscita dall'università, buttarsi su corsi privati, riconosciuti dalla regione, con annessi 300 ore di stages nelle case esitrici che ti propongono, possono essere utili per iniziare una carriera nell'ambito editoriale? [anche perchè questo corso costa 3000 euro, penso sia davvero valido, ma prima di decidere e sborsare una cifra così alta, vorrei esser sicura, di non averlo fatto tanto per ...]. grazie in anticipo :)
Gliele ho girate, ed ecco qui la sua risposta:
A mio parere, l'editoria non ha età... Chi ha passione per i libri può curarli a ogni età. Certo, ci vuole determinazione, pazienza e tanta voglia di leggere... ecco, un requisito fondamentale è la vista. Ovvio che se si ha una certa età magari qualche difficoltà ci può essere... Ma per il resto tutto è fattibile. Io non guarderei all'età, bensì alle competenze e alla voglia di fare. Parlo per me, quindi per la Butterfly Edizioni, non saprei dire se l'età conta per gli altri editori. Negli ultimi anni si è però riscontrato un abbassamento dell'età di chi lavora nell'editoria... e anche la mia casa editrice lo dimostra, essendo la terza più giovane d'Italia.
Per proporsi alle case editrici ho semplicemente inviato una mail dicendo che ero disposta a leggere manoscritti o, a volte, ho parlato direttamente con l'editore e da lì è nato un rapporto di collaborazione, direi quasi per caso, così "tanto per...". Certo, si tratta di lavoro gratuito, o meglio di un tirocinio, ma serve molto a farsi le ossa, a capire il settore, a conoscere cosa vuole il mercato e cosa sta dietro una casa editrice. Bisogna essere molto volenterosi, io ad esempio ero molto veloce nella lettura (esempio: romanzo di 700 pagine letto in una settimana) e molto dettagliata quando compilavo la scheda di lettura, ovviamente questo ha fatto sì che ricevessi molti manoscritti in lettura e che l'editore avesse più fiducia nei miei confronti. Inoltre, mi sono permessa di dare anche suggerimenti per quanto riguarda l'aspetto della promozione, idee che poi hanno funzionato, e anche questo mi ha aiutato a farmi conoscere tra gli editori. Questo è un lavoro molto dinamico, le nuove idee sono fondamentali, proporre, darsi da fare, anche se si è alla prima esperienza è molto importante.
Ecco, per quanto riguarda i corsi... forse ho un'idea diversa da molti. Il fatto è che, in realtà, in questi corsi si può imparare molto, ma non tutto... perché gli editori non riveleranno mai tutti i segreti dell'editoria che loro magari hanno scoperto dopo anni di gavetta... ecco perché esistono diversi tipi di corsi. A volte durano diverse lezioni dove si sborsano parecchi soldi e arrivi alla fine in cui ti rendi conto che almeno il 50% delle cose che ti hanno detto le sapevi già... Pagare così tanto per un corso dove poi non scopri tutti i segreti dell'editoria, mi fa pensare che l'unico modo per entrare nel settore e capirci qualcosa è lavorarci dall'interno. Certo, può essere un'esperienza... e può servire per ampliare il proprio curriculum e quindi a far bella figura quando lo si fa vedere agli editori, anche perché ricordiamo che i corsi così costosi sono di alta qualità. Ma dirti se vale o meno la pena di spendere tanti soldi, quando poi sono cose che puoi scoprire tu stessa magari lavorando gratis un paio di anni nel settore... beh, quella è una scelta tua. Spero, nel mio piccolo, di esserti stata d'aiuto. Se hai altre domande chiedi pure... e grazie a Giulia per i complimenti e a Marta per averci ospitato.
Grazie,
Argeta Brozi - titolare Butterfly Edizioni
1 commento:
grazie :) davvero molto esaustive come risposte.
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