Premessa doverosa: se fosse stato lungo la metà, sarebbe risultato un romanzo quasi perfetto.
Per quanto la storia sia interessante, con alcuni colpi di scena davvero inaspettati e un paio risvolti narrativi molto originali (che però non posso rivelare, il rischio spoiler è sempre dietro l'angolo... ne riparliamo magari dopo che l'avete letto), la cara Sarah Waters ha il brutto vizio di raccontare in dieci pagine qualcosa che verrebbe espresso ugualmente bene in tre pagine e mezza, massimo quattro.
La trama in quattro parole: Sue è una ragazza di diciassette anni, cresciuta nella periferia di Londra ed educata a essere una delle migliori ladre della zona. Un suo conoscente, soprannominato Gentleman per millantate (ma mai chiarite) origini nobiliari, le propone di farsi assumere come cameriera presso una ricca ereditiera, Maud Lilly, che lui intende sposare per appropriarsi del suo patrimonio. Ma l'ammoore (e i colpi di scena) sono dietro l'angolo...
Chi si aspetta un romanzo a tema lgbt non resterà deluso/a, anche se questo aspetto è molto meno marcato che in altre opere. Parlando più in generale, è solo un'impressione mia o i romanzi del filone lgbt hanno la capacità di cadere nel banale molto più dei romanzi d'amore eterosessuale? (Pomodori verdi fritti a parte...)
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