Oggi vi parlo di un libro che non ho letto. Ieri sono stata alla libreria Feltrinelli di Genova per assistere all'incontro con questo artista straordinario e poliedrico, che a 53 anni esordisce nel mondo dei romanzieri.
Che giorno sarà, scritto a più riprese nell'arco degli ultimi 7 anni e pubblicato da Kowalski (editore nato dalla costola di Feltrinelli), racconta quella che è una delle più grandi paure non solo di Ruggeri, ma di ogni artista. Svegliarsi una mattina e ritrovarsi diciottenne, con la canzone d'esordio che diventa hit parade e dopo il nulla. Ruggeri racconta che un tempo si usava dire nell'ambiente discografico che un artista doveva cambiare mestiere se non riusciva a sfondare al quarto album. Il quarto album.
Oggi il mercato è cambiato, e se un artista non sfonda al primo singolo (ovvero, come dice Ruggeri stesso, se il primo singolo non piace a Linus, Radio Italia e tutte le major del settore radiofonico), non sfonderà mai. Per un curioso caso, il protagonista del suo libro ricorda molti artisti dei talent show, mondo di cui lui stesso ha fatto parte quest'anno. E' con sconforto che racconta di concorrenti delle passate edizioni di X-Factor, venuti a salutare Mara o Facchinetti, che mostrano il loro disagio in quel mondo che li ha accolti per una stagione e poi sputati via.
La musica è così, come l'arte in generale. Alla domanda sulla vittoria di Vecchioni a Sanremo, se a suo parere sono davvero cambiate le cose, Ruggeri risponde che sarebbero davvero cambiate se avessero vinto i La Crus. E riflettendoci a posteriori, penso proprio che abbia ragione.
2 commenti:
Non sapevo di questo libro. E dopo Faletti, un altro artista si cimenta con la carta stampata...
Tecniamente lui ha già scritto altri libri, ma questo è il primo romanzo.. comunque sì!
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