Leggere che il Nobel per la medicina è andato al creatore della procreazione assistita, o meglio a colui che nel 1978 contribuì alla nascita di Louise Brown, mi fa sorridere.
Ho dedicato a questo tema una parte importante della mia vita. Ricordo i giorni in cui lavoravo alla tesi come a una continua sfida con me stessa, mentre i principi che nel giugno 2005 mi avevano portata a non votare si sfaldavano uno per uno.
Sorrido ripensando a quanta strada ho fatto io e a quanta poca ne ha fatta l'Italia, ancora soggiogata a una mentalità vaticana (no, cristiana proprio no) che non manca mai di dire la sua. Pazienza.
Sorrido pensando che fra due giorni assegneranno il Nobel alla letteratura, e a meno che non vincano Tabucchi o Adonis mi ci scapperà un e questo chi caspita è? come per Herta Muller lo scorso anno.
Poi però la Muller l'ho letta, e ho capito.
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