Lunedì 20 settembre, facoltà di Scienze politiche aka Giornalismo pseudo-improvvisato. Fila di professori over-qualunque-età-ai-limiti-della-decenza che spiegano cosa ci attenderà per i prossimi due anni (almeno tre, nel mio caso).
Preside over-pure-l'età-di-cui-sopra che ci tiene a precisare: per diventare giornalista ci sono due strade. L'albo dei pubblicisti e l'albo dei professionisti. E poi gli elenchi speciali, perché ognuno ha il diritto di esprimere la sua opinione bla bla bla.
Bene. Sono un elenco speciale. Come Forrest Gump che andava alle scuole speciali e che veniva definito un bambino speciale. Elenco speciale = essere indegno.
Sono una blogger senza tesserino. Faccio quello che mi piace, avrei potuto vendermi per arrivarci a quel tesserino, ma ho scelto di percorrere la mia strada altrove. Se non altro mi alzo la mattina felice.
3 commenti:
NOn credo che raggiungerò mai quel benedetto tesserino. Blogger senza tesserino anche io, articolista on line, come preferisci. Ma libera.
Marta mi caschi a fagiuolo. Proprio pochi giorni fa, dopo aver letto le solite castronerie di certi "wannabe" a proposito della BlogFest di Riva del Garda, ho twittato una bella provocazione in merito. Quel che penso è che ci sia da fare una considerazione sul valore dei contenuti. Mi spiego: un blog interessante è meglio di una testata deludente. Però sempre più spesso mi ritrovo a leggere notizie prive di fonte o fuorvianti su blog che se la tirano da testate giornalistiche. Allora io dico: blogger non vuole dire giornalista, a meno che tu non lo sia davvero. Anche se non hai il tesserino, come me d'altra parte. Non so se sono riuscita a rendere la sfumatura. Un abbraccio e continua a scrivere così.
Grazie mille Erika! Sono d'accordo con te, sono due ambiti distinti ma che troppo spesso cercano di "sconfinare" uno nell'altro.
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