A volte basta un phon a misurare il valore di un amico

Tra due settimane trasloco. Sono immersa in quello strano mix di adrenalina, tristezza, tensione, paura, gioia e confusione. Ho una lista delle cose che mi mancano appena abbozzata. La prima notte sentirò tutti i rumori, incluse le cicale, la luna che si muove e i fantasmi sotto al letto. La prima volta che farò la spesa da sola uscirò dal supermercato con un terzo di quello che avrei dovuto comprare. Quando saluterò i miei, Fra e il cane sarà per tutti noi come se stessi partendo per la guerra. E' normale. E' la vita.

Stamattina ho ricevuto quanto di più inaspettato potessi attendere. Un phon è un oggetto di per sé banale, solo una voce nell'elenco di cui sopra. Ma è arrivato inatteso come l'arcobaleno, a testimonianza di quanto una semplice amicizia nata dal condividere l'ufficio e i turni a sportello sia qualcosa di talmente immenso che mi fa piangere ancora adesso che lo rivivo. Tanto più che l'ho ricevuto dalle due persone che più di ogni altra mi fanno sorridere al pensiero di andare in ufficio ogni mattina. E' qualcosa di talmente immenso che fatico persino a dirlo. Ma è qui, è reale. E' amicizia vera. E' la vita, appunto.