Se tu, Don Gallo, fossi in possesso di una bacchetta magica e avessi la possibilità di far sparire un male, un difetto, un'ingiustizia, su cosa cadrebbe la tua scelta?
Farei sparire quello che ho definito l'ottavo vizio capitale: l'indifferenza.
Odio gli indifferenti. Credo che vivere voglia dire essere partigiani. Chi vive veramente non può non essere cittadino e partigiano.
L'indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. L'indifferenza opera prepotentemente nella storia. Opera passivamente, ma opera. (...) Ciò che succede, il male che si abbatte su tutti, avviene perché la massa degli uomini abdica alla sua volontà, lascia promulgare le leggi che solo la rivolta potrà abrogare, lascia salire al potere uomini che poi solo un ammutinamento potrà rovesciare.
Tra l'assenteismo e l'indifferenza poche mani, non sorvegliate da alcun controllo, tessono la tela della vita collettiva, e la massa ignora, perché non se ne preoccupa.
E allora sembra che sia la fatalità a travolgere tutto a tutti, sembra che la storia non sia altro che un enorme fenomeno naturale, un'eruzione, un terremoto del quale rimangono vittime tutti, chi ha voluto e chi non ha voluto, chi sapeva e chi non sapeva, chi era stato attivo e chi indifferente.
Alcuni piagnucolano, altri bestemmiano, ma nessuno o pochi si domandano: se avessi fatto anch'io il mio dovere, se avessi cercato di far valere la mia volontà, sarebbe successo ciò che è successo?
1 commento:
Altri ancora fanno il proprio dovere, ma come singoli, non basta.
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