Una mostra qualunque in una giornata qualunque, quei tour de force di arte e libri che ogni tanto mi regalo. Una mostra di fotografia a Palazzo Ducale, la quarta del pomeriggio e in apparenza quella in cui entro perché tanto sono lì.
Appena entrata mi ricordo che il corso di fotografia è nella lista delle cose da fare. Mi piace fotografare il bagnasciuga, le foglie e i graffiti in strada.
Poi penso al mio cucciolo di romanzo, al germoglio che non vuole saperne di crescere e che finirò per affogare nell'acqua e nel concime. Ogni tanto è lì che mi chiede quando mi decido a coccolarlo e farlo crescere, e io gli rispondo che arrivo presto. Ma in realtà arrivo incostante, come sempre succede. E torno sempre qui.
Quando scrivevo racconti ho sempre pensato che non sarei mai riuscita ad affrontare un romanzo. Troppo lungo, troppo complicato, troppo tutto. Già i racconti mi sembravano un percorso tutto in salita, e quando li rileggo vedo in loro una me che non sempre mi piace.
La verità è che sono una blogger. Questa è casa mia, ed è qui che devo trovare la mia dimensione. Un percorso di scrittura che non sia in salita, ma lungo una dolce collina.
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