Ormai ce lo hanno detto in tutte le salse: Francesca Schiavone ha vinto il Roland Garros. Non sono un'appassionata di tennis, quindi mi godo solo da neutra spettatrice questo trionfo dell'Italia sportiva (anche perché se aspettiamo i Mondiali stiamo freschi, ma questa è un'altra storia).
Non ho le competenze per entrare nel merito del discorso, ma vorrei parlare di un fatto che mi ha colpito: ieri sera al Tg5 (e già la frase dovrebbe troncarsi qui, ma purtroppo all'ora di cena non ho il monopolio del telecomando) si è parlato della vittoria della Schiavone in due modi:
1- per mezzo delle consuete immagini di repertorio
2- intervistando i genitori
Ecco, con tutto il rispetto per la gioia di questa famiglia, questo aspetto mi ha piuttosto irritata. Vedere i genitori commossi a cui il giornalista chiede se hanno visto la partita (e certo che l'hanno vista, che altro avrebbero potuto dire??), e che poi mostrano la prima racchettina da tennis, le foto da piccola, e ti propinano discorsi su quanto è brava la loro figliola... ecco, tutto questo a me ha messo i brividi.
Viviamo in un Paese dove a ogni trionfo personale il primo commento che si riceve non è "Chissà quanto sei felice di te stesso/a" ma "Chissà come saranno orgogliosi i tuoi genitori".
Quando scopro un nuovo blog, leggo un ebook, ascolto e vedo le storie di chi ce l'ha fatta, di chi ha pubblicato un libro senza pagare un euro o ha creato un business sul web, o un artista che mette in scena le sue opere... beh, in tutti questi momenti io penso a quella persona, non ai suoi genitori. Sono anormale?
1 commento:
Come quando c'è un terremoto o un'alluvione e vanno a chiedere. avete avuto paura?
No guarda, ho rischiato di morire oppure ho perso mia madre/figlio/sorella/amico sotto le macerie ed ero pimpante dalla gioia. Anzi: aizzavo la terra a contiuare!...
Talvolta sono così.. idioti.
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