venerdì 4 giugno 2010

L'ignoranza è una brutta bestia

Qualche sera fa torno a casa e mia mamma mi blocca tutta esaltata per dirmi che alcuni studiosi hanno scoperto che Cristoforo Colombo non è nato a Genova ma a Cogoleto. Io mi indispettisco e cerco di farle capire che le notizie eclatanti che dovrebbero annunciare i tg sono ben altre, ma lei non capisce e passa oltre.

Credo che episodi come questo mostrino molto bene il volto dell'Italia di oggi. Il fatto che questo o quel politico monopolizzino le masse non è una giustificazione per la crisi della conoscenza. Se io credo che i telegiornali passino troppo tempo a parlare del nuovo bikini di Belen (me compresa, in questo caso), della scoperta del gene delle buone maniere o del fatto che un gelato alla frutta fa bene al cuore o a chissà che altro, la soluzione non è rivoluzionare l'informazione (o meglio, lo sarebbe, ma non ho il potere per farlo).

Semplicemente premo il tasto rosso di quel meraviglioso strumento di democrazia che è il telecomando, compro Repubblica o Il fatto quotidiano, accendo il pc e mi informo davvero. Mi informo sulla reale portata del dibattito politico, sulle nuove scoperte della ricerca scientifica (staminali, mica fuffa come quella che si vede in tv), su tutto ciò che la televisione non racconta sugli scandali della Chiesa, i diritti civili, la situazione dei Paesi in via di sviluppo e così via.

La verità è che abbiamo molto più potere di quello che pensiamo. Solo che non usarlo e dare la colpa agli altri è spesso la via più facile.

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