giovedì 15 settembre 2011

Me myself & ebook: Michela Alessandroni - Flower-ed

Sembra che improvvisamente il mondo si sia spaccato a metà: da una parte c’è chi ama gli e-book e dall’altra c’è chi li odia. Una spaccatura che non ha ragion d’essere visto che la forma cartacea e quella digitale coesistono. E coesisteranno ancora, a mio parere, fino a quando le nuove generazioni, che hanno avuto un computer come culla, non ne vorranno più sapere del supporto cartaceo. Può far male a molti ma è così che vedo il futuro. E’ accaduto per la musica, per i film, per l’enciclopedia, per le relazioni sociali e accadrà anche per i libri: il supporto fisico sarà eliminato in una concezione di estetica riduzione dell’eccessivo ingombro materiale. Non sarà una scelta, sia chiaro, ma l’ambiente naturale in cui gli uomini di domani si troveranno a vivere: la carta sarà obsoleta quanto il papiro e la pergamena.




Questa breve premessa serve a chiarire che l’e-book rappresenta un’opportunità in più che prima non c’era e non una minaccia. Opportunità per l’editore, per lo scrittore e per il lettore: nella catena alimentare dei divoratori di libri non c’è chi non tragga vantaggio da questa innovazione. L’editore può investire idee, tempo e denaro in un mercato ancora tutto da scoprire, senza sottostare alle dinamiche che regolano il mercato editoriale tradizionale; lo scrittore può verificare in tempo reale la presenza della sua opera sul mercato e godere di tempi di pubblicazione più brevi; il lettore può accedere facilmente ai testi che sono acquistabili in qualsiasi luogo e a qualsiasi ora e possono essere portati in gran numero nello spazio ridotto di un e-reader o di una chiavetta. Per non parlare poi degli alberi che si salveranno dall’abbattimento: a questo avremmo dovuto pensare già molto tempo fa.


Le abitudini sono dure a morire, è vero, così il libro fatto di carta evoca solamente l’aspetto più romantico e già nostalgico della faccenda, senza pensare ai costi che comporta, alle risorse naturali utilizzate, alla distanza che interpone fra sé e i molti non lettori: perché la speranza è proprio questa, che la conoscenza a portata di mouse contribuisca alla propria diffusione anche tra chi prima non leggeva. Penso soprattutto alle nuove generazioni, quelle che per fare una ricerca si affidano a wikipedia e non spulciano di certo l’enciclopedia.


Lavoro da tempo nel settore dell’editoria e ho potuto conoscerne sia la tradizione che l’innovazione. Al momento sto dando vita a una nuova realtà editoriale: si chiama flower-ed ed è una nascente casa editrice che pubblicherà saggistica e narrativa, in e-book. Posso assicurare, quindi, che l’insieme dei cosiddetti servizi editoriali offerti dalle case editrici si riscontra in entrambe le parti in questione: pur essendo regolato da una meccanica differente, infatti, il lavoro redazionale resta scrupoloso tanto nel cartaceo quanto nel digitale.


Personalmente, poi, sono una lettrice sia di e-book che di libri cartacei, perché alla fine quelle che amo sono le parole.

Michela Alessandroni (flower-ed)

1 commento:

things - collection ha detto...

l'amore per la lettura supera lo strumento!
e poi...ci sono momenti e momenti....momenti di nostalgica voglia di avere in mano un libro e odorare la carta ormai ingiallita....e momenti di rinnovato spirito di tecnologico in cui l'e book è fondamentale. Io sostengo entrambi!