Da un lato c'è il creare il proprio blog, gestirlo, aggiornarlo e perfezionarlo come una costante proiezione di sé. Dall'altro c'è trasformare questa passione in un lavoro.
Le due cose non vanno confuse. Creare il proprio blog personale con il solo intento di guadagnarci sopra significa snaturarne lo scopo: il blog è uno strumento in cui scegli di esprimere te stesso, la tua personalità, ciò in cui ti senti competente e che ti appassiona di più. Questo tirare fuori ciò che hai dentro deve essere il tuo obiettivo.
La scelta di lavorare come blogger è qualcosa di differente. La competenza su un certo argomento, l'abilità nella scrittura e la puntualità nel lavoro diventano qualcosa da dimostrare non solo a te stesso, ma a qualcuno che è disposto a stipulare un contratto con te e pagarti per farlo.
Lavorare come blogger impone anzitutto il conoscere i blog. Alcuni sono strutturati con vere e proprie redazioni, per esempio il network Blogosfere. Altri sono blog collettivi alla costante ricerca di collaboratori, come Sul Romanzo. Blog come il mio sono invece gestiti da una singola persona, e tali rimangono.
In secondo luogo, è importante capire su cosa si vuole guadagnare. Non è un buon segnale proporsi come articolista generico, a cui va bene scrivere sia di ricamo che di alta finanza. E' importante riflettere su quali sono gli argomenti in cui sei esperto al punto da convincere un potenziale datore di lavoro a volere proprio te nel suo staff.
2 commenti:
Altro punto focale è: quanto vale in termini economici il lavoro da blogger o web editor o web content? Qual'è la tariffa o lo stipendio minimo? Come lo si individua?
Ottima domanda. A quanto ho capito (e come illustrerò nei prossimi post sull'argomento) in molti casi la tariffa non esiste. Come se il web fosse un porto franco in cui la "potenziale visibilità globale" fosse una contropartita più degna del "vile denaro"..
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