lunedì 30 agosto 2010

Io voglio una religione, ma la religione non vuole me

E' dura spiegare il mio lungo e tormentato rapporto con la religione. Cresciuta con una rigida educazione cattolica, in regola con tutti i sacramenti, un rapporto con la chiesa (con la c sempre e comunque minuscola) fatto di alti e bassi, di arrivederci e ritorni. In tutto questo ho un punto fermo: credo in Dio. E su questo non ci piove.

Ma basta a definirmi cattolica?

Ho sempre pensato che fosse troppo comodo allontanarsi dalla Chiesa solo per protesta contro i preti pedofili, la chiusura mentale del Vaticano, quel prodotto interno lordo superato solo dalle mafie (con la m rigorosamente minuscola) di tutto il mondo.

Ci sono preti sovversivi come Don Andrea Gallo che, nonostante tutto, pur nelle loro continue ribellioni, restano cattolici e sono felici di definirsi tali.

Dopo mesi di riflessione credo di aver capito il perché.

E' perché non contano le posizioni su aborto, coppie gay, testamento biologico o celibato dei preti. Conta la dottrina. Don Gallo e altri sacerdoti come lui professano e credono nella stessa dottrina praticata dai cattolici.

Quindi per definirsi appartenente a una certa religione non bisogna guardare le posizioni etiche o la concretezza, ma partire dai fondamentali. Dal catechismo.

E ne deriva quanto segue:

Non credo nel culto dei santi. Penso che dire le messe in favore di un certo defunto per togliergli anni di Purgatorio sia uno dei modi più creativi di spillare soldi alla gente dopo il Superenalotto. E ne consegue che non credo né nel culto dei morti né nel Purgatorio. Amo dire il Rosario, ma questo concetto di Maria che intercede per noi presso Dio mi è abbastanza oscuro. Non ho ancora capito a cosa serve la Cresima. Non mi confesso da tempo e non mi manca, l'ho sempre creduta una procedura poco utile. Preferisco chiacchierare con Dio piuttosto che recitare formulette imparate a memoria e di cui non capisco niente. Non credo nell'angelo custode. Quando a messa dico (ovviamente a memoria) credo la chiesa una e santa..... mi sento qualcosa torcere nello stomaco.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Difficoltà. Credo in Dio ma provo un'orticaria e un dolore al cuore ogni volta che guardo un sacerdote o uno dei tanti vestiti di porpora.
Non è questa la religione che voglio.
Cristo non centra nulla con questo tipo di religione, così com'è oggi.
Un prete dal pulpito non può dire. datemi i soldi che devo pagarmi l'abbonamento all'Udinese.
E non può nemmeno... fare tante altre cose.
Senza integrità.
Tra cui parlare id politica invece che di Dio e d'amore.