Tempo – selciato
Maura non ha una
meta, ha solo la sua valigia. Si siede a gambe incrociate sul
selciato, al bordo di una vecchia strada di campagna. Si mette quel
ridicolo berretto verde trovato chissà dove per ripararsi la testa
dal sole. Sta seduta e ascolta il tempo che passa. Prima o poi una
macchina passerà di lì e la prenderà con sé.
Treno – torcia
Siamo in classe da
ore, intrappolati dal blackout, illuminati solo da una torcia. La
maestra ci distrae parlando di quel vecchio film muto in cui il treno
corre in direzione della telecamera e sembra voler scavalcare lo
schermo. Ci racconta che la gente è scappata terrorizzata dal
cinema, in un pomeriggio di tanti anni fa.
Treno – carrozzeria
Sono qui da
mezz'ora e nell'ordine ho già: litigato con il titolare della
carrozzeria, litigato con il mio capo perché non arriverò in tempo
alla riunione, litigato con mia moglie che mi ha ribadito che sono il
solito cretino. Ora capisco perché così tanta gente va al lavoro in
treno.
Sole – coperta
Non ho mai capito
che gusto c'è nel fare i picnic: mangiare panini sotto il sole su
una coperta che di lì a poco si riempirà di briciole e diventerà
un allevamento di formiche. Mamma, solo per questa volta possiamo
andare in pizzeria?
Treno – trenette
Il menù del
vagone ristorante del treno offre trenette al pesto e cosce di pollo.
Al tavolo accanto al mio c'è una bellissima ragazza dai capelli
rossi. “Senza patate e fagiolini non è la stessa cosa”, le dico
per attaccare bottone. “I fagiolini mi fanno schifo”, replica lei
prima di alzarsi e andare via.
(qui le puntate precedenti di Officina letteraria...)
2 commenti:
La tua fantasia siè scatenata e dal nulla tra due parole sono nati brevi incipit che fanno venir voglia di scrivere....
mari
Grazie Mari, preziosa come sempre :-)
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