lunedì 24 ottobre 2011

aNobii, Goodreads e case editrici: l'opinione di Cecilia Nono - Correzionebozze.it


1) aNobii o Goodreads? O tutti e due?
Soprattutto se lo scopo è "professionale", perché non tutti e due?

2) Perché è importante per una casa editrice usare aNobii e Goodreads?
Il grande editore ha modo di ottenere un feedback sincero sulle proprie pubblicazioni e su quelle di altri editori, dal momento che molti utenti recensiscono i libri che hanno letto senza filtri. Per il piccolo editore, a ciò si aggiunge la possibilità di far conoscere il proprio catalogo investendo tempo, ma non denaro.

3) Quanto aNobii e Goodreads sono utili nell'attività promozionale di una casa editrice?
E' un po' come per Facebook: se usato bene, può essere uno strumento potente, ma in ogni caso l'importante è prima di tutto esserci. Come strumento in sé non consente forse una ampia gamma di operazioni, e non nasce specificamente come mezzo di autopromozione, ma certo non avere un profilo aNobii per un editore è di per sé controproducente, nella misura in cui anche un solo utente lo abbia cercato invano.

4) Come una casa editrice dovrebbe usare aNobii e Goodreads?
Registrare le proprie pubblicazioni, stimolare (e monitorare) recensioni e commenti, frequentare i gruppi correlati alla propria linea editoriale evitando di configurare i propri interventi sotto forma di pubblicità, ma piuttosto intervenendo sugli argomenti di discussione come farebbe un qualsiasi utente, in modo da generare interesse e autorevolezza. C'è poi la pubblicità vera e propria a pagamento, ma ho l'impressione che ciò sia percepito in maniera negativa dagli utenti.

(contributo di Cecilia Nono di correzionebozze.it - leggi la sua intervista)

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