mercoledì 7 settembre 2011

Me, myself & ebook: Elisa Sanacore


Cosa significa concretamente per me l’editoria digitale? Quali cambiamenti ha apportato alle mie abitudini?


Voglio partire da queste due domande di tipo personale, perché al di là di tutti i discorsi teorici che si possono fare su questa nuova “tecnologia”, ciò che alla fine conta è come e in che misura essa modifica la nostra quotidianità e le nostre abitudini.


L’occasione per dedicarmi alla editoria digitale me l’ha fornita indirettamente un editore tradizionale. Gli avevo proposto un mio romanzo ed aveva espresso un parere positivo, egli sarebbe stato disposto a pubblicarlo se avessi fatto delle modifiche al testo. Ma fare le modifiche che mi chiedeva significava scrivere un’altra storia. Decisi di rifiutare la sua proposta, perché ritengo che uno scrittore debba essere uno scrittore e non un mercenario.


Così incominciai a informarmi sul self publishing, cioè sull’autoproduzione e, alla fine, “pubblicai” il mio romanzo sul sito di Lulu.


Al di là della vicenda del romanzo, il lavoro che mi ritrovai a fare, un anno fa circa, fu quello di raccogliere molte informazioni sulla editoria digitale (perché il self publishing non è altro che uno degli aspetti della editoria digitale). Giorno dopo giorno si formò in me una “cultura” nuova, una mentalità nuova. Il mondo dell'editoria digitale è agli esordi in Italia, ma giorno dopo giorno si sta strutturando sempre più e la frequentazione di questo mondo mi ha allontanata, poco alla volta, dal mondo dell’editoria tradizionale.


Per me è stata una sorta di rivoluzione, tenendo conto anche del fatto che ho lavorato per quindici anni in una casa editrice tradizionale, quindi conosco bene tutte le fasi di lavorazione di un libro, da quando arriva in bozze a quando viene distribuito nelle librerie.


Potevo andare avanti ancora anni, probabilmente, ignorando l’editoria digitale se non fosse stato per quella esperienza come “scrittrice”, di cui ho detto sopra. E, come si suol dire, non tutto il male viene per nuocere, poiché essa è stata l’occasione per entrare nel mondo dell’editoria digitale in anticipo rispetto a molte altre persone.


Come ho accennato prima, in Italia siamo ancora indietro, ma il futuro è segnato.


Molte case editrici tradizionali hanno aperto una sezione dedicata agli ebooks oppure hanno provenuto a rendere disponibili anche in formato elettronico molti titoli del catalogo; inoltre, giorno dopo giorno si vedono nascere tanti editori digitali, che pubblicano libri sia in forma cartacea che in forma elettronica o addirittura solo in forma elettronica. E’ pur vero che fino ad ora questi editori nativi digitali hanno pubblicato indiscriminatamente ogni testo che veniva inviato, quindi, diciamo che possiamo classificarli nell’area del self publishing, ma stanno nascendo editori digitali che pensano anche a una selezione dei testi.


Quindi, tornando alla mia esperienza, in sintesi posso dire: il primo cambiamento che l’editoria digitale ha apportato nella mia vita è stato quello di allontanarmi dagli editori tradizionali e dalla loro produzione, cioè dai loro titoli in catalogo.


Il secondo cambiamento, che ritengo molto significativo, riguarda l’abitudine che ho acquisito nel leggere il formato elettronico. Mentre prima faticavo non poco a leggere un libro a video, ora mi è più facile. Leggo ancora su carta, anche perché la mia libreria personale è costituita da libri cartacei acquistati negli anni e che per me hanno molto valore, ma ora leggo anche molti testi a video.


Il terzo cambiamento riguarda la parte economica, cioè: un ebook, generalmente, costa meno del corrispondente formato cartaceo. Questo significa che a parità di spesa è possibile acquistare più libri e quindi avere la possibilità di leggere più cose. Inoltre posso fare acquisti online, senza nemmeno muovermi da casa, e ricevere subito l’ebook.


Il “giro in libreria” è diventato per me semplicemente un passatempo.


Quarto, e ultimo, cambiamento: sono decisamente molto più sensibile agli autori esordienti, alle nuove penne, piuttosto che agli autori spinti dalle case editrici tradizionali. Il fatto che molti esordienti si rivolgano al self publishing per pubblicare i loro testi e il fatto che si abbia la possibilità di conoscere l’autore attraverso i social network, piuttosto che attraverso il blog o sito personale, facilita la conoscenza e la scelta dell’autore e, di conseguenza, l’acquisto del libro sarà sicuramente un acquisto più consapevole.


Quanto detto è la mia personale esperienza, il mio rapporto con l’editoria digitale.


In quanto al tema in sé, per chi volesse approfondirlo rimando ai blog/siti che ho creato proprio per dare informazioni e spunti di riflessione: www.editoriaebook.com e www.selfpublishinglibri.com.


Elisa P. Sanacore 

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