Terzo capitolo delle interviste ai narratori di Umbria on the blog. E' la volta di Francesca Barbieri, blogger di Fraintesa - Non so se mi spiego.
1- Quando e perché hai scelto di aprire il tuo blog?
Ho aperto "Fraintesa - non so se mi spiego" nel 2009, per raccontare le cose che mi capitano e diffondere informazioni che spero possano essere utili ad altre persone. Credo che ogni cosa valga la pena di essere raccontata.
2- Cosa rappresenta per te aver partecipato a un progetto come Umbria on the blog?
Per me è stato un bel riconoscimento e una grande opportunità: ho esplorato l'Umbria insieme a altre persone che condividono con me la passione del blog e che in questa occasione ho potuto conoscere un pò meglio. Ammetto di essermi sentita molto fortunata anche a collaborare con degli organizzatori di mente così aperta, che come me credono nelle potenzialità del web.
3- Qual è (o quale dovrebbe essere) a tuo parere il ruolo del blogger? Cosa li differenzia - o li accomuna - da giornalisti, critici, copywriter e quant'altro?Per me essere blogger significa essere sé stessi. Vedo il blogger come quella figura che, a differenza di giornalisti, critici e quant'altro, esprime liberamente il suo parere, senza grossi vincoli commerciali. Nel mio ideale, il blogger non ha paura di dire la sua perchè non ha nulla da perdere, mentre qui un giornalista per quello che dice può facilmente perdere il posto di lavoro.
4- Quali sono le peculiarità del blog rispetto ad altri strumenti del web 2.0?
Prima di tutto direi lo spazio a disposizione: nei social network hai un numero limitato di caratteri e stili per esprimerti e ciò può essere frustrante. Poi credo che anche il pubblico sia diverso. Sul tuo blog può capitare chiunque, persone che hanno magari poche conoscenze informatiche ma che sono interessate a un tuo post; sui social network mi sembra più frequente che ti legga chi ti conosce, anche se magari non è molto interessato al tema che hai trattato.
5- Molti blogger sognano di trasformare la loro passione in un lavoro. Secondo te è realmente possibile oggi vivere di scrittura?Direi di sì. Per vivere di scrittura credo sia importante scrivere bene, cioè in un modo originale e/o attento alla propria lingua, con un buon utilizzo di grammatica e punteggiatura (che, credimi, vengono spesso dimenticati da molti blogger); anche se l'alternativa che mi sembra vada per la maggiore è quella di vivere di scrittura dopo che ci si è fatti conoscere per altri meriti (SEO, collaborazioni, ecc).
6- Umbria on the blog potrebbe diventare un 'brand' esportabile in altri luoghi d'Italia?
Me lo auguro! Lo trovo un modo genuino e originale di promuovere un territorio, generando emozioni e ricordi, oltre al passaparola. Credo che anche dal punto di vista economico abbia un ritorno ben maggiore di una serie di manifesti che probabilmente sono altrettanto costosi.
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