Ecco la prossima ospite delle interviste ai blogger: si chiama Francesca Santarelli e cura il blog Editor in tropico.
1- Quando e perché hai scelto di aprire il tuo blog?
Circa tre mesi fa, dicembre 2010, per scoprire cosa lascio emergere e, come nella moltitudine di suggestioni che mi colpiscono, e perché, come progettista editoriale freelance, volevo avere un luogo mio nel web da cui partire e in cui accogliere per interagire in modo professionale con i colleghi.
2- Come mai hai scelto questo titolo?
“Editor inTropico” perché sono un editor e, come tutti gli editor, sono in (giocosa) lotta con
l’entropia linguistica. Ma “Tropico” è anche un progetto editoriale più grande che sta per vedere la luce.
3- In due parole, di cosa parla il blog?
Di idee, che riguardano l’editoria. Di progetti, eventi a cui partecipo, scrittori e poeti. Do spazio solo a ciò che ritengo importante, nel modo e coi tempi che mi vanno. Scrivo quello che penso, con educazione.
4- C'è un post che ritieni particolarmente rappresentativo e vorresti condividere con noi?
Sono ancora pochi post, ma forse sono particolarmente felice di quel che ho capito lavorando all’intervista a Lorenzo Mullon e di ospitare la candida salacia delle strip di Esseci.
5- Qual è la più grande soddisfazione che hai ottenuto da quando hai aperto il blog?
Niente di sperticante, ma gli elogi ricevuti... sono un po’ vanitosa.
6- Quali sono i 5 blog che non possono mancare nel tuo blogroll?
Non ho blogroll, preferisco spargere link alla rinfusa.
7- Social network: a quali sei iscritta? Li vivi come una proiezione della tua identità di blogger o come qualcosa di distinto?
Se sono blogger sono anche giardiniere, perché a queste due attività dedico ugual tempo! Non mi
identifico né proietto nel mio uso degli strumenti di condivisione web. Nel blog i contenuti li
creo e li discuto, mentre nei social network li diffondo e amplifico. Uso (in quest’ordine): Linkedin, Kublai, Twitter e Facebook.
8- Secondo te è realmente possibile oggi vivere di scrittura?
Dipende che tipo di scrittura. Se intendi “del proprio scrivere” e “scrittura letteraria”, no. Tutti gli scrittori che conosco, anche mediamente affermati, hanno un secondo lavoro. Certi campano con diverse (dignitosissime e magari soddisfacenti) applicazioni della scrittura, ma quelli sono lavori che con lo scrivere letterario hanno poco a che fare, anzi, forse lo inibiscono.
9- Hai spiegato all'inizio perché hai iniziato. Ora ti chiedo: perché stai continuando?
Perché ho appena iniziato! Perché ho qualcosa da dire e qualcuno che ha voglia di sentire.
10- In definitiva, cosa significa per te essere blogger?
Avere la possibilità di metter il naso e le parole in giro.
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