lunedì 8 novembre 2010

D - la mia auto-intervista

Spesso al sabato compro Repubblica, e oltre all'Almanacco dei libri leggo volentieri il supplemento D. Ogni settimana si parte con tre interviste, ognuna presenta le medesime domande rivolte a diversi personaggi. Ogni settimana tento di farle mie, di pensare a come potrei rispondere. E' un gioco che ho sempre amato. E' un gioco che voglio tentare (pur sapendo che sabato scorso avrei risposto tutt'altro, e sabato prossimo risponderei tutt'altro).

Uno.

Cosa voleva fare a 13 anni?
Essere accettata per quella che sono
.

Se la sua vita fosse un film, chi sarebbe il regista?
Pedro Almodovar per la prima metà, Nancy Meyers per la seconda metà.

All'inferno la obbligano ad ascoltare sempre la stessa canzone: quale?
Luca era gay di Povia. In Paradiso Luca era gay nella versione di Elio e Le Storie Tese.

Ha il potere assoluto per un giorno: cosa fa?
Un giorno solo non basterebbe per nulla. Al massimo regalerei un po' di felicità a chi mi sta vicino.

Nel migliore dei mondi possibili abolirebbe la parola...?
Io.

Entra in una stanza dove ci sono tre uomini. Quale attira la sua attenzione?
Quello che non mi guarda negli occhi.

Cos'è oggi un tabù?

Amare senza condizioni.

Chi o che cosa la fa ridere di più?
Scoprire che mi arrabbio per delle cazzate.

Il vero lusso è?

Sapere ciò che si vuole dalla vita.

Il suo più grande errore?

Non averlo capito prima.

Cosa risponderebbe a un bambino che le chiede perché si muore?
Che non bisogna pensare alla morte, ma a come dare un senso alla vita.

Cos'è la felicità?
Un abbraccio quando meno te lo aspetti.

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