venerdì 20 maggio 2011

Associazione italiana blogger: intervista a Giulio Passerini

Poche ore fa ho condiviso sul blog il manifesto della neonata Associazione Italiana Book's Blogger, un interessante progetto che coniuga l'amore per il blog a quello per scrittura, libri ed editoria.

Ecco il punto di vista di Giulio Passerini, uno dei fondatori dell'associazione.

1- Quando e perché hai scelto di aprire il tuo blog?
 Ho aperto Who's the reader? l'anno scorso in ottobre. Già da un po' collaboravo con un alcune testate, ma da nessuna parte avevo l'opportunità di parlare di grafica. Ho scelto quindi di ricavarmi uno spazio personale per portare avanti questa passione: il libro è un oggetto che nella sua meccanica ha trovato elementi capaci di nutrire una bellezza fatta di pesi e contrappesi, di scatti e stasi, di forza e fragilità e come tale ha una storia da raccontare. E poi chi l'ha detto che un libro non si giudica dalla copertina ;-)

2- Com'è nata l'idea di costituire un'associazione di Book's blogger?

 L'idea dell'Associazione nasce al Salone del libro di Torino. Molti blogger si erano visti rifiutare l'accredito stampa e serpeggiava un certo malumore. Marco Giacomello ha deciso allora di scrivere all'ufficio stampa del Lingotto spiegando quanto sarebbe potuto essere utile il loro contributo; dal Salone hanno risposto cortesemente ringraziandolo della segnalazione e assicurandogli un accredito unitamente con la promessa che avrebbero fatto lo stesso con gli altri blogger che ne avessero fatto richiesta. La promessa però non ha avuto esito. Da lì abbiamo iniziato a discutere, coinvolgendo anche Camilla e Alessandro, sulla necessità di creare un luogo dove i blogger potessero coordinare le proprie iniziative e promuovere la professionalità del loro ruolo. Da lì a fondare l'associazione il passo è stato breve.

3- Quali sono i primi passi che intendete muovere come associazione? Come possono i blogger dare il loro contributo?

 Il nostro primo passo è stato stendere un #manifesto programmatico che dichiarasse le linee guida del blogging. Un #manifesto che, è bene ribadirlo, è aperto ai contributi di tutti, destinato a crescere e a migliore grazie all'apporto della rete. Seguirà la costituzione di una struttura organizzativa e decisionale più stabile e la ricezione delle adesioni. Appena possibile inoltre torneremo a lavorare sulla grafica del sito e su un logo. Presto saremo operativi anche dal punto di vista delle iniziative e del coordinamento, ma per quello bisognerà aspettare ancora qualche tempo.

4- Qual è (o quale dovrebbe essere) a tuo parere il ruolo del blogger? Cosa li differenzia - o li accomuna - da giornalisti, critici, copywriter e quant'altro?

Come ha detto Antonio di @ArchivioCaltari i blogger non sono delle specie di cosplayer travestiti da giornalisti. Sono blogger e basta, e in quanto tali sono liberi di muoversi come meglio credono all'interno del flusso d'informazione che si scelgono. Libertà e indipendenza sono caratteristiche fondamentali del loro lavoro. Rispondendo solo a sè stessi non devono tener in conto nè assetti proprietari nè inserzionisti publicitari in grado di decretarne la vita o la morte. Ad ogni modo la figura del blogger è investita ancora di scarsa professionalità, e questo è uno dei punti su cui intendiamo riflettere con più attenzione: retribuzione o meno, statura professionale, inserimento in organici aziendali o assoluta indipendenza, sono tutte questioni che man mano verranno discusse.

5- Quali sono le peculiarità del blog rispetto ad altri strumenti del web 2.0?

Il blog è ancora il mezzo migliore per veicolare testi, video, immagini e suoni in maniera coerente e di lungo respiro. Altri medium sono forse più veloci, ma nessuno riesce a essere organico, versatile e denso come un blog.

6- Molti blogger sognano di trasformare la loro passione in un lavoro. Secondo te è realmente possibile oggi vivere di scrittura?

A questa domanda ho in parte già risposto sopra (vedi risposta 4, ndr).

2 commenti:

marianna franchi ha detto...

Bella e interessante intervista! Un abbraccio

Francescast.84 ha detto...

interessante l'intervista e bella l'iniziativa, se aiuta a smuovere le acque torbide del mondo lavorativo tanto di cappello :)