giovedì 8 luglio 2010

Il mio futuro è nelle mani della manovra

Ormai si sente solo parlare di tagli. I presidenti delle Regioni incazzati neri, la Amt che rischia di far aumentare il biglietto a 2,80 o tagliare le corse dopo le 19, gli ospedali come l'Evangelico che chiudono interi reparti perché non hanno soldi, il Carlo Felice da mesi sull'orlo del baratro, il servizio civile che probabilmente non partirà nel 2010, e in ultimo le università che all'8 di luglio non sanno ancora quanti e quali corsi partiranno.

Il mio futuro dipende da quanti soldi saranno messi in circolo, per evitare che Scienze della Comunicazione - che negli ultimi tempi ci ha dato grandi soddisfazioni, vedi l'ultimo progetto Campuswave - si metta in standby per un anno. Proprio ora che avverto sempre più l'ispirazione a tornare a fare la pendolare verso la Riviera di Ponente (possibilmente partendo da un luogo più caldo e meno noioso!).

E' assurdo che una ragazza di 24 anni non sia libera di decidere della propria vita, di riprendere gli studi dopo il suo anno sabbatico da pseudo-comunale per avere il tempo da dedicare agli imminenti progetti di blog e magari buttarsi in uno stage ogni tanto, e che invece si debba sempre fare i conti con realtà più grandi e più penose di quanto possiamo pensare.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Penso che se la crisi ci insegnerà qualche cosa sarà a considerare il presente e non il futuro, a specializzarci in maniera variegata e non solo univoca (perchè non si sa mai che poi, con un colpo di mano, una strada di futuro venga inesorabilmente chiusa). COndivido il tuo pensiero e mi sento "in gambbia" e in bilico come te, per le tue stesse ragioni, con la tua stessa età.