giovedì 13 maggio 2010

Sai tenere un segreto?

Mi sono interrogata per anni sul significato della parola amico. Quando sei adolescente ti viene fatto credere che sia la compagna di classe che ti telefona la sera per raccontarti che il tale ragazzo le ha fatto l'occhiolino, e tu ti senti importante pensando che viene a dirlo proprio a te.
A un certo punto scopri però che quella ragazza ha un problema in famiglia, ma si è confidata con altre persone.

Perché questo? Perché quella ragazza non ti voleva come amica. Semplicemente voleva trasmetterti le sue gioie, sapendo che tu non potevi dirle altrettanto (e quando mai un ragazzo guarderebbe una come te?), e in questo modo sentirsi superiore a te.

Spesso confondiamo l'amicizia con la proiezione della propria vanità. Io non l'ho mai fatto, ma non per buonismo: semplicemente ho creduto per anni di non avere proprio nulla di cui vantarmi.

Negli ultimi tempi ho scoperto quanto sia facile per me raccontare cose e situazioni che per anni non ho mai detto a nessuno. Certe volte mi stupisco di quanto posso diventare chiacchierona, se mi ci metto. E questi miei cambiamenti mi hanno portato più amicizie di quante potessi sperare, persone che mi fanno stare bene solo con la loro presenza.

1 commento:

Anonimo ha detto...

E' vero, sai? L'amicizia, il concetto, la persona, cambia nel tempo. Cambia molto. Cambia anche la frequenza, il sentimento.
Io ho avuto veramente pochi amici. Mai un gruppo. Delle persone che credevo "amiche" posso dirti che mi sono sbagliata su tutte. Erano proiezioni o tentativi di risposta ai miei bisogni. Nel senso che erano persone che io caricavo di più significati rispetto al reale. Ho passato tanta solitudine, stanca di rapporti uni-dimensionali. A volte ho pianto veramente tanto sentendo la mancanza di un'Amica, proprio con la A maiuscola.
Ora basto a me stessa.
Paradossalmente le persone iniziano ad arrivare.
Mi apro poco, ancora. Sono ancora tanto in difesa. Però qualche cosa cambia.