lunedì 12 aprile 2010

La libreria è lo specchio dell'anima

Ieri mattina, come presa da un raptus, ho per l'ennesima volta rivoluzionato la libreria della mia camera. E' un'operazione che faccio ogni tanto, con la scusa di svuotare tutto e spruzzare come si deve la consueta dose di mangiapolvere. Butto via quello che non serve più (per me riempire sacchi della rumenta è una vera e propria catarsi), cambio la disposizione a quello che resta.

Come si può intuire dalla foto qui accanto, la libreria sopra il mio letto è fatta così: gli scaffali centrali coperti, quelli laterali visibili attraverso la vetrata. Ora, il mio ragionamento è sempre stato: nessuno (a parte qualche parente da parte di madre.. ma questa è un'altra storia) apre le ante per vedere cosa c'è dentro, piuttosto ci si fa un'idea generale da ciò che salta subito agli occhi. Che tradotto significa: la prima impressione passa attraverso le ante laterali e ciò che lasciano vedere.

Fino a ieri c'erano le videocassette, quelle che ancora non ho avuto tempo e voglia di passare su dvd (i quali sono dentro alle ante centrali, piano terra). Mi sono però resa conto di quanto il cinema sia diventato meno fondamentale nelle mie priorità, e quanto mi senta più completa con un libro in mano. Qualche sera fa non riuscivo a prendere sonno: a suo tempo avrei guardato un film, tenendomi sveglia a suon di schiaffi per arrivare in fondo, ora mi bastano una decina di pagine per addormentarmi felice.

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