Ho lasciato una Torino nuvolosa poche ore fa, ho viaggiato in treno con il mio ereader in mano e ora assaporo nella mente tutto quello che ho vissuto. In pochi giorni ho avuto intorno a me un concentrato di libri, ebook, musica, autori e lettori. Ho rivisto e abbracciato tanti amici, ho stretto la mano ad alcuni dei miei miti di Twitter - su tutti Bot e Elisondo - ma soprattutto Ledita hanno debuttato in società.
Con un bicchiere di buon vino abbiamo brindato alla seconda fase del nostro meraviglioso progetto, che in meno di un anno ci ha portato più in là di quanto potessimo immaginare. Credo fortemente nella lettura e nella cultura digitale, credo nel narrative & citizen journalism (ne parlo anche - di nuovo - su Minima&Moralia), credo che sia importante scrivere, ancora di più leggere e ancora di più sapersi informare nel modo che più ci si vuole cucire addosso. A questo voglio puntare. Per questo torno dal Salone ancora più orgogliosa di essere parte di due progetti importanti come Quintadicopertina e Ledita. Credo veramente che l'albero dei valori sia qualcosa che dobbiamo adottare nelle nostre vite ogni giorno, dentro e fuori dalla rete, nel nostro modo di rapportarci agli altri, all'informazione, al sudare (divertendosi) per far crescere ogni giorno le nostre competenze e passioni.
Ci credo davvero.
[Riepilogando] I miei tre giorni di Salone hanno avuto ciascuno il suo punto fermo: Elizabeth Strout, le mie riflessioni sulla scrittura, il new deal di Ledita. Le mie emozioni le trovate qui sotto... scusate, alcune sono venute proprio mosse :)
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