giovedì 11 novembre 2010

D - la mia auto-intervista (due)

La prima memoria culturale?
Drive in (non quello dove si andava a copulare fingendo di vedere un film, proprio la trasmissione di Antonio Ricci).

Cosa legge?
Al momento 'Storia dell'informazione letteraria in Italia', per un esame.

Un autore che vorrebbe far conoscere a tutti?
Jonathan Coe.

Il libro dove vorrebbe abitare? In che ruolo?
Vorrei essere Anais Nin per farle gettare i diari e aiutarla a godersi un po' di più la vita. Cosa che lei non ha fatto.

Il posto dove le vengono più idee?
In treno.

Un libro, un film, un brano musicale che tutto dovremmo leggere / guardare / ascoltare una volta nella vita?

'Pretacci' di Candido Cannavò, 'Ultimo tango a Parigi' di Bernando Bertolucci, 'People have the power' di Patti Smith.

Tic professionali?

Sono intossicata dai social network.

Musica da ascoltare varie volte?

Vado a periodi, ma nel mio mp3 non mancano mai Queen, Patti Smith, Gianna Nannini e Negramaro.

E la tv, la guarda?

Praticamente solo film, telefilm e talk show.

Una parola che ama, una che odia?

Amore, odio.

Passioni in comune con un adolescente? E con un ottantenne?
Tengo un diario e mi sveglio molto presto la mattina.

Un'allergia, un genere che detesta?
Tendo a non detestare nulla in senso assoluto, almeno culturalmente.

Cosa considera atti di maleducazione?
Gli ignoranti che non sanno di esserlo e agiscono di conseguenza.

Un genere da edicola?
Rolling Stone.

Rapporto con le nuove tecnologie?
A Natale mi comprerò un cellulare che naviga. Forse.

Ogni quanto controlla l'email?
Due o tre volte al giorno, tengo a freno tendenze ossessivo-compulsive.

Cose stupide che non riesce a smettere di fare online?
Controllare la posta più di due o tre volte al giorno.

Twitta? Cosa pensa di Facebook?
I social network sono una delle invenzioni più geniali e pericolose del web. Li adoro.

Legge libri su Kindle? Cosa le mancherà quando tutto sarà digitale?
La carta non morirà mai, se non altro finché le librerie continueranno a essere un business.

Pensa che il web ci renderà stupidi?
Lo fa già la televisione. Il web al massimo può renderci più intelligenti e consapevoli.

Un mito o un fenomeno recente che trova sopravvalutato?
Chi pensa che poggiare il sedere su un trono dia il diritto a definirsi "artisti".

Una cosa che avrebbe voluto imparare nella vita (e non è detto che non ci provi, prima o poi)?
Il giapponese.

Miti sopravvalutati?
Melissa P.

Cosa farebbe da assessore alla cultura?
Quello che già fanno tutti: mi farei odiare dai cittadini per le mie scelte impopolari.

Cose di cui si vergogna?
I capelli quando mi si appiattiscono.

La sua persecuzione quotidiana?
L'email. Ovvio.

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