Negli ultimi tempi ho fatto una puntata a qualche conferenza stampa, in particolare sui teatri. Non avere un legame stretto con il teatro è una delle cose di cui mi rammarico di più, ci sono artisti di grande talento e ancora più grande passione che meriterebbero tutta la mia (e non solo mia, of course) attenzione.
In tutte le conferenze stampa risuonano come macigni le parole tagli alla cultura. Ogni anno la manovra finanziaria sega via un pezzetto delle risorse di cui chi ha talento meriterebbe di poter disporre.
L'assessore Ranieri raccontava che il ministro delle finanze tedesco ha dichiarato di non voler fare tagli alla cultura, perché senza cultura la civiltà di un paese è morta. C'è sempre qualcuno che ha capito tutto di più e prima di noi.
Mentre ascoltavo l'addio di Massimilano Civica e l'entrata in scena dei due nuovi direttori artistici - Emanuele Conte e Fabrizio Arcuri - pensavo che io uno spettacolo della Tosse non l'ho mai visto. Mi entusiasmo per quello che fanno, penso che questo e quello spettacolo devono essere proprio una figata, esprimo dispiacere per i tagli ai loro fondi, ma me ne sto tranquilla a casa mia con i miei euri ben stretti in tasca.
Amare la cultura e la cultura della propria città significa invece guardarsi intorno, e all'occorrenza mettere mano al portafoglio, fare atto di presenza a quegli eventi che non sono interessanti solo a parole, ma lo sono perché è bello esserci.
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