Nell'ultimo anno ho letto molto, e il mio elenco di amori si è notevolmente allungato: fra questi, ho aggiunto anche Jonathan Coe.
In questi giorni sto leggendo L'amore non guasta, un romanzo brevissimo ma intenso e quasi caotico. E' scritto in quell'alternarsi di punti di vista, di storia narrata e parti della mente del protagonista-scrittore, in quella tecnica - insomma - che ho sempre amato sperimentare nei miei trascorsi narrativi.
Questo libro mi sta ricordando quanto mi manca scrivere. E' un po' che ci penso, ma la mia ripresa non è mai andata oltre il mio quotidiano esercizio blog-giornalistico. Niente male come medicina, vero? Leggere un romanzo il cui stile si avvicina a ciò che avrei potuto concepire io, e ritrovarsi a pensare: «quando mi rimetterò a creare qualcosa del genere?».
Questa sera in treno ho osservato e ascoltato, come facevo una volta. E' incredibile quante persone interessanti si possano incontrare, io che viaggiando da ormai 10 anni sono così stanca di trovare sempre le solite facce. Ho osservato e ascoltato, e chissà che qualcuna di loro non mi abbia trasmesso un input interessante.
2 commenti:
Potrei aver scritto lo stesso post. Anzi, avrei dovuto! :)
Grazie :)
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