Ieri mattina, come presa da un raptus, ho per l'ennesima volta rivoluzionato la libreria della mia camera. E' un'operazione che faccio ogni tanto, con la scusa di svuotare tutto e spruzzare come si deve la consueta dose di mangiapolvere. Butto via quello che non serve più (per me riempire sacchi della rumenta è una vera e propria catarsi), cambio la disposizione a quello che resta.
Come si può intuire dalla foto qui accanto, la libreria sopra il mio letto è fatta così: gli scaffali centrali coperti, quelli laterali visibili attraverso la vetrata. Ora, il mio ragionamento è sempre stato: nessuno (a parte qualche parente da parte di madre.. ma questa è un'altra storia) apre le ante per vedere cosa c'è dentro, piuttosto ci si fa un'idea generale da ciò che salta subito agli occhi. Che tradotto significa: la prima impressione passa attraverso le ante laterali e ciò che lasciano vedere.
Fino a ieri c'erano le videocassette, quelle che ancora non ho avuto tempo e voglia di passare su dvd (i quali sono dentro alle ante centrali, piano terra). Mi sono però resa conto di quanto il cinema sia diventato meno fondamentale nelle mie priorità, e quanto mi senta più completa con un libro in mano. Qualche sera fa non riuscivo a prendere sonno: a suo tempo avrei guardato un film, tenendomi sveglia a suon di schiaffi per arrivare in fondo, ora mi bastano una decina di pagine per addormentarmi felice.
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