giovedì 12 aprile 2012

Io sono verticale (Sylvia Plath)

Io sono verticale

Ma preferirei essere orizzontale.
Non sono un albero con radici nel suolo
succhiante minerali e amore materno
cosi' da poter brillare di foglie a ogni marzo,
ne' sono la belta' di un'aiuola
ultradipinta che susciti grida di meraviglia,
senza sapere che presto dovro' perdere i miei petali.
Confronto a me, un albero e' immortale
e la cima di un fiore, non alta, ma piu' clamorosa:
dell'uno la lunga vita, dell'altra mi manca l'audacia.

Stasera, all'infinitesimo lume delle stelle,
alberi e fiori hanno sparso i loro freddi profumi.
Ci passo in mezzo ma nessuno di loro ne fa caso.
A volte io penso che mentre dormo
forse assomiglio a loro nel modo piu' perfetto -
con i miei pensieri andati in nebbia.
Stare sdraiata e' per me piu' naturale.
Allora il cielo ed io siamo in aperto colloquio,
e saro' utile il giorno che resto sdraiata per sempre:
finalmente gli alberi mi toccheranno, i fiori avranno tempo per me.

2 commenti:

Maria Di Biase ha detto...

Adoro la Plath (e adoro il tuo blog!)
Proprio oggi, ad una sorta di appuntamento settimanale che ho creato, ho riportato una sua poesia. Fai un salto, se ti va! :)

http://startfromscratchblog.blogspot.it/2013/01/un-caffe-con-sylvia-plath.html

Unknown ha detto...

Ciao, grazie mille vado subito a curiosare sul tuo blog :)