Devo essere pazza all'idea di fare un giro per saldi con questo caldo. Venerdì scorso sono stata all'outlet e credevo di impazzire, girare come una matta sotto il caldo torrido - intervallato dall'aria condizionata che mi appiccicava ancora di più il sudore addosso - e tutto questo pur sapendo che i negozi in cui avrei potuto trovare qualcosa si contano sulle dita di una mano, e che avrei trovato poco o nulla della mia misura.
Cosa che puntualmente è avvenuta: ho comprato una gonna nell'ultimo negozio in cui sono entrata, dopo oltre quattro ore di sbalzo termico per cercare un costume da bagno a mia cugina.
Proverò una fase due a Genova, e poi desisterò. Anche se comprare vestiti accresce la mia autostima. No, non sono pazza: è che significa che al mondo c'è ancora qualcosa di decente e della mia taglia, e che le due cose possono verificarsi contemporaneamente.
Ogni volta che scopro che un vestito così carino mi sta male perché troppo largo (il che ormai accade spesso, non potrebbero stabilire un regolatore universale di taglie?) rivivo quei giorni in cui mangiavo sapendo che non avrei digerito nulla, e quando iniziavo a sentire che da un momento all'altro sarei dovuta correre in bagno.
Mi rattrista pensare a tutte quelle donne e ragazze che scelgono di sentirsi così perché qualunque sia il loro peso è sempre troppo, e io che ho sempre fuggito le diete mi sono ritrovata senza volerlo e senza rendermene conto a vivere qualcosa di lontanamente simile.
Ora che sto meglio, ogni volta che la mia pressione massima supera i 100 e la bilancia segna dai 58 kg in su, mi sento di avere un piccolo trionfo, mi sento di essere viva.
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